Da quando il coronavirus ha fatto la sua prima apparizione sulla scena, le cose per i portatori di apparecchi acustici si sono molto complicate. L’uso della mascherina, infatti, fondamentale per evitare il contagio, ha reso più laborioso indossare le protesi, soprattutto quelle retroauricolari.

Il fatto, poi, di doverle togliere e mettere in continuazione a seconda degli ambienti, ha ingenerato una una grande paura di perdere gli apparecchi stessi.

Di fronte a tutte queste paure ed ansie, la mia personale esperienza di audioprotesista, per lo meno in quest’ultimo anno, è stata quella di
vedere la maggior parte dei miei clienti, soprattutto i più anziani, chiudersi a casa, in sé stessi, perdendo un po’ d’interesse in una vita fatta di isolamento, di routine, di televisione come unica forma di svago.


Va da sé che l’importanza di indossare gli apparecchi acustici tutti i giorni regolarmente è passata in secondo piano e con essa il loro effetto terapeutico.
“Stando solo a casa non ne ho sentito il bisogno, tanto con chi devo parlare?”. Questa è sicuramente la frase più ricorrente che mi sono sentito ripetere.
Proprio perché siamo soli dobbiamo mettere gli apparecchi. L’imperativo è sentire, che sia il medico della mutua o la nipotina al telefono, non possiamo permettere che la sordità, con l’aggravante del virus, ci tolga quei pochi piaceri della vita che in questo specifico momento storico
ci sono rimasti.


Considerate che il coronavirus prima o poi passerà, la sordità, purtroppo, non passa, anzi, con gli anni peggiora. Allora, per non rendere vano tutto il nostro impegno mostrato fino ad oggi nel mettere gli apparecchi acustici, continuiamo ad essere dei “portatori” responsabili ed impegnati.


E quando preferiamo non uscire di casa per recarci dal nostro audioprotesista di fiducia, per paura del contagio?

In questo caso la tecnologia dei moderni apparecchi acustici accorre in vostro aiuto.
Se avete a casa una connessione internet e disponete di uno smartphone con una vostra mail configurata, il gioco è fatto.
Tramite un’applicazione specifica, che cambia da marca a marca, o più semplicemente telefonando, è possibile concordare una visita “virtuale” con l’audioprotesista, senza muovervi dalla vostra abitazione. Quest’ultimo potrà o inviarvi le modifiche apportate alla vostra regolazione direttamente sulla vostra app. e voi trasferirle dalla stessa agli apparecchi acustici,
oppure potrà avvenire un’assistenza personalizzata live.

Che significa?
Vuol dire che attraverso una videochiamata fatta passando sempre per l’applicazione, l’audioprotesista potrà in tempo reale apportare delle modifiche al vostro modo di sentire e salvarle direttamente negli apparecchi acustici.

Naturalmente nulla è più appagante di un incontro
faccia a faccia, ma almeno in questo momento storico l’assistenza da remoto può essere un valido alleato per sentirci meno soli e non trascurare il nostro udito.
Allora, in conclusione, non trascuriamoci. Finché la situazione non si normalizzerà, proteggiamoci, ma non isoliamoci. Non permettiamo al virus di vincere 2 volte: sul piano fisico e su quello psicologico.

Laccetto blocca-mascherina (molto utile per chi ha la protesi esterna!) in omaggio per chi viene in prima visita.

Categories:

Tags:

Comments are closed